Passa ai contenuti principali

Laviaggiatricesolitaria - intervista


Benvenuti o bentornati sul mio blog, il mondo di Diana! Nell'articolo di oggi andremo a intervistare Flavia di Ciano, una travel blogger che aiuta ragazze e ragazzi a viaggiare da soli. 

Cominciamo!! Parlaci un po' di te.

Mi chiamo Flavia e sono una ragazza abruzzese innamorata della sua terra, ma sopratutto del mondo. Viaggio da sei anni e rigorosamente da sola! 

Com'è nata questa tua passione per il viaggio e per il blogging?

Mi sono trovata per gioco a fare la stagione estiva come receptionist in un resort a Creta. Da lì mi sono resa conto che mi piaceva così tanto vivere in un posto nuovo, conoscerlo, e quindi la decisione di lavorare sempre spostandomi. Essendo da sola, ma soprattutto risultando in Italia un'opzione quasi inconcepibile, ho deciso di creare un sito dove condividere consigli con altre ragazze che vorrebbero partire sole come me, ma si sentono amiche dalle persone che le circondano. 

Ho notato nella tua pagina Instagram che offri consigli a ragazze e ragazzi che vogliono cominciare a viaggiare da soli. Quali difficoltà hai incontrato durante il tuo percorso?

Io all'inizio ero più immatura. Prendevo gli ultimi voli per pagare di meno senza considerare le effettive distanze aeroporto-ostelli, oppure mettevo lo zaino dietro alle spalle. Soprattutto in certi posti ho capito che devo prestare più attenzione.

Secondo te per quale motivo è difficile viaggiare da soli? 

Non è difficile viaggiare da soli, è difficile farlo in Italia! Purtroppo noi facciamo sempre tutto insieme, e quindi l'idea di partire da soli non è concepita. Figuriamoci se si tratta di una ragazza poi! Per questo motivo è nato il mio blog. Voglio dimostrare il contrario :)

Dai ai lettori cinque consigli per chi ha voglia di cominciare a viaggiare per conto proprio.

I miei consigli personali sono: 1- scegliere una destinazione per una ragione valida, potrà motivarti nei momenti di sconforto; 2- pianificare almeno la prima notte, sapere dove si andrà a dormire ci fa stare più tranquille ; 3- non dare l'indirizzo del tuo alloggio alle persone che non ti convincono; 4- proteggi i tuoi documenti, se li perdi è davvero complicato richiederli; 5 - incontra altre persone che viaggiano sole come te, potrà solo farti del bene.

Grazie mille per il tuo tempo! 






Commenti

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Shadow work

  In questo articolo parleremo di una pratica chiamata Shadow work, tradotto letteralmente “lavoro sull’ombra”, e approfondiremo alcuni metodi per portare alla luce il nostro piccolo demone interiore arrivando a guarirlo, per poi crescere e perdonarci. L'ombra Ci sentiamo spesso obbligati dalla società a indossare delle maschere, che celano di conseguenza le nostre vere emozioni, nascondendo le paure e le preoccupazioni che ci tormentano. Questo lato oscuro nascosto viene chiamato Ombra: stiamo parlando del nostro Io sconosciuto, che tendiamo però a ignorare o a rifiutare.  La nostra ombra contiene quindi tutto ciò che ci vergogniamo di pensare e di sentire, come un desiderio o un'idea repressa. Tutte emozioni represse consciamente o inconsciamente per mascherare la nostra oscurità interiore agli occhi della società.  Riassumendo, l'ombra è la parte nascosta della nostra personalità, quella che è ancora sconosciuta alla nostra consapevolezza. Cos'è lo shadow work Lo Sha

Il buddhismo

Che cos'è il Buddhismo? È una religione o uno stile di vita? Chi è stato il suo fondatore? In cosa consiste? Vediamolo insieme! Le origini Per cominciare è importante sapere che il buddhismo non è una religione vera e propria, perché non si basa sul credo di un Dio, come nel Cristianesimo, ma è piuttosto l'insieme degli insegnamenti del Buddha, il suo fondatore. Il nome del Buddha in origine era Siddharta Gautama , nato intorno al 560 a.C., figlio di un ricco principe del Nepal. Secondo la tradizione il padre venne a conoscenza di una profezia sul figlio, secondo cui la vita dorata e priva di affanni di Siddharta avrebbe avuto fine quando egli si sarebbe trovato di fronte alla sofferenza e alla morte. Nonostante i grandi sforzi del padre nel cercare di tenere il figlio al sicuro, all'età di 29 anni Siddharta riuscì ad uscire dal palazzo. Voleva infatti conoscere la vita che c'era fuori dalle mura. Lungo la strada incontrò un vecchio, un malato, un uomo morto e un monaco